Sicilia fabbrica di bellezza
- by mario gangi
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SICILIA FABBRICA DI BELLEZZA
Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.
Milioni di volte abbiamo ascoltato questa celebre frase che, pronunciata per la prima volta dal chimico fisico francese Antoine Laurent Lavoisier, ci ha fatto pensare spesso a qualcosa di vetusto o astruso.
Se ad esempio immaginiamo un foglio di carta bianca possiamo senz'altro affermare che una volta bruciato assume forme e colori certamente non gradevoli all'occhio umano.
Tuttavia, non è sempre così; a volte la trasformazione delle cose produce vera e propria arte e, dunque, bellezza capace conferire al processo il magico potere dell’alchimia.
Caso emblematico è il bruco dalle sembianze poco aggraziate, ma che nel corso della trasformazione assume forme e colori che accarezzano il cuore e ubriacano la mente.
Lo stesso inesorabilmente accade anche per la mia terra.
A sud della Sicilia e più precisamente a Sampieri, frazione di Scicli in provincia di Ragusa, insiste la fornace Penna, fabbrica di laterizi realizzata agli albori del XIX secolo su commissione del Barone Guglielmo Penna.
La fornace è conosciuta dai locali come “u stabilimentu bruciatu” per il devastante incendio doloso del 24, ma anche come “Mannara di Montalbano”, in ragione dell’omonimo set televisivo allestito anni orsono proprio in quest’area.
Realizzata sullo sperone roccioso di contrada “Pisciotto”, a pochi metri dalla battigia, la grande fabbrica non è stata certamente indulgente nei confronti del paesaggio, aggredito e deturpato, ma nel corso del tempo la sua trasformazione ha reso l’edificio