SUBACQUEA REK Vs. SUBACQUEA TEK…Oggi più che mai ci si interroga su come stanno le cose…
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La domanda che più di frequente mi fanno ormai da qualche anno a questa parte e “cosa ne penso della Subacquea REK, rispetto alla Subacquea TEK “ …
In realtà credo che ci sarebbe molto da dire. Ma in questa sede facciamo due-parole-due …
Per anni chi utilizzava miscele respiratorie diverse dall’Aria , gas decompressivi iperossigenati e configurazioni direi complicate, rispetto agli standard ricreativi semplicemente …non sapeva di fare Subacquea TEK ! Almeno io e un manipolo di volenterosi scriteriati che già nella seconda metà degli anni ’80 (ahimè come passa il tempo …) ci dilettavamo per nostro piacere, un po per necessità e una notevole dose di vanagloria in immersioni sicuramente dal profilo impegnativo, giocando con Elio, Nitrox, ossigeno puro e configurazioni dal peso a secco molto vicino al quintale…
Altri tempi, decisamente. Ma ammetto che il fascino di quel gioco ha preso me a non pochi, affascinati dalle possibilità offerte da quei gas e da quelle configurazioni, che permettevano di raggiungere profondità decisamente impegnative in relativa sicurezza (sottolineo …relativa…) con tempi di fondo certamente più interessanti e decompressioni meno mostruosamente lunghe e di migliore qualità rispetto al binomio gas di FONDO ARIA / GAS DECO ARIA.
A scanso di equivoci, ce lo diciamo subito e non ne parliamo più : è ormai universalmente noto che sotto i quaranta metri siano sottoposti a Narcosi d’Azoto tutti coloro respirino aria. Certo, conosco diciamo “personalmente”(…) chi pinneggiava tranquillamente a quote vergognosamente pericolose, cercando pesce , o corallo o relitti ma erano decisamente altri tempi e alcuni purtroppo hanno pagato il prezzo più alto.
Anche perché si è scoperto che il vero problema non era la gestione la Narcosi d’Azoto, cosa che a fino a un certo punto, con il dovuto addestramento è possibile ma assumendosi comunque un alto o altissimo rischio. Il vero problema era la ben più pericolosa e spessissimo letale IPEROSSIA dovuta a una Pressione Parziale dell’Ossigeno elevata , troppo elevata (oltre 1,4/1,6 bar), nella miscela respiratoria, che provoca rapidamente convulsioni e perdita di controllo sui muscoli, sulla mente e in breve la morte per annegamento se immersi in acqua.
Facciamola semplice : la Subacquea cosiddetta Ricreativa o REK sotto questo aspetto è estremamente sicura perché limita il range di profondità operativa respirando aria a 40/42 metri, come ormai è universalmente accettato e di prassi in tutte le Organizzazioni Didattiche aderenti alla CMAS e alla RSTC.
Per andare più profondo in sicurezza, ci vuole un opportuno percorso formativo, attrezzature dedicate, gas adeguati e una ottima condizione psico fisica, oltre a una notevole dose di umiltà, buon senso e prudenza
.A questo proposito nell’ ambito didattico di mia competenza, preferisco chiamare SUBACQUEA AVANZATA la cosiddetta Subacquea Tecnica. Questo perché per approcciare in sicurezza e con successo bisogna fare un vero e proprio balzo in avanti, teorico, tecnico e pratico e anche mentale, rispetto alla ben più confortevole e approcciabile Subacquea cosiddetta Ricreativa. Ma ne parleremo ancora, in un'altra occasione.Noi in FIPSAS siamo in grado di offrire una interessantissima e valida offerta Didattica e Formativa anche in tema di Immersione Avanzate, con un percorso didattico che inizia con il Nitrox Base e arriva al Trimix Normossico Da poco abbiamo iniziato a insegnare e diffondere l’uso dei Rebreather, ovvero dei Respiratori a Circuito Chiuso che di fatto sono un antica tradizione della Federazione con l’uso del mitico A.R.O. OSSIA Auroespiratore a Ossigeno puro,sin dagli albori della diffusione della Subacquea , ovvero dal secondo dopoguerra. Un tuffo direttamente dal passato nella Subacquea contemporanea e futura.Un consiglio per tutti : non improvvisate !!! sceglietevi la Didattica che preferite, l’istruttore che vi piace e …studiate, formatevi, addestratevi e allenatevi . Dopo , solo DOPO… buon divertimento !
Naturalmente chiunque voglia dire la sua, raccontare la sua personale esperienza, proporre qualsiasi riflessione ben venga.
Questo è il bello della passione condivisa .
Guidone Capraro
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